In questa sezione si presentano brevemente, poco più che una serie di elenchi, le varie pubblicazioni che nel corso dei decenni sono sorte, oltre che per una propria intima necessità espressiva, spesso anche sulla spinta di amicizie, collaborazioni, incontri, proposte o, semplicemente, “su commissione”. Del resto un artigiano della parola, per quanto modesto, deve silenziosamente svolgere al meglio il proprio lavoro e, con i suoi attrezzi, affinati dall’esercizio, e il suo impegno cimentarsi anche in attività, forme e generi per lui nuovi. È qui “dentro” che confluiscono quei barbagli di idee originali (l'”ispirazione”) e, soprattutto, l’esperienza del mistero della vita: dolore, amore, incazzatura, tenerezza, pensiero, fedi e – se uno è capace di esprimerla senza sdolcinature – l’esperienza della vicinanza/solidarietà che gli altri ti hanno fatto toccare con mano.
Molti lavori, com’è mia caratteristica, sono trasversali ai generi e alle forme, per cui le varie sottosezioni sono soltanto un tentativo indicativo di orientare il lettore.
Soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta e a cavaliere del nuovo millennio, mi è capitato in più di un’occasione di cercare di riflettere sul mio scrivere (sul genere breve della Nonstoria; sull’uso dei codici minori, “sconfitti” ecc.): insomma, appunti per una poetica bastarda.
Qui di seguito potete leggere alcune tappe di questa riflessione.
Ecco alcuni appunti sul plurigenere della scrittura breve:
ver-dichtete-imaginationswelt.pdf
Qui, invece, alcuni appunti sull’uso della lingua minore/sconfitta:
Questa poetica bastarda si lega a filo doppio a quella insita nell’operare traduttivo da/verso lingue minori, al compito del traduttore minore, come mi è capitato di definirlo.
Qui a fianco potete leggere le due tappe di quest’ulteriore riflessione:
www.intralinea.it (vol. 8 – 2006)